La discinesia in generale consiste in un’alterazione del movimento di una determinata articolazione in cui viene a mancare la sincronia tra le componenti ossee, muscolari e legamentose.
Questa cattiva funzionalità è causa della sofferenza delle componenti protettive quali borse e cartilagini e, a lungo andare, della degenerazione articolare con dolore perdita di mobilità e artrosi.
DISCINESIA DELLA SCAPOLA
La scapola è un osso simmetrico e piatto ed è collocato sulla superficie dorsale del torace a cui è collegato tramite l’articolazione con la clavicola. Le patologie che più spesso interessano la scapola sono: la scapola alata, la deformità di Sprengel, la sindrome di Parsonage Turner e la discinesia.
La discinesia della scapola frequentemente degenera nella tendinopatia della cuffia dei rotatori.
La discinesia scapolare colpisce molto frequentemente alcune categorie di sportivi su tutti i lanciatori e i praticanti sports “over head” anche se può colpire chiunque indipendentemente da età e sesso.
Le cause di insorgenza possono essere un trauma diretto, over use, la lesione del nervo toracico lungo o accessorio spinale, la perdita del meccanismo sospensorio della spalla, scoliosi o ipercifosi.
La discinesia inizialmente può essere asintomatica e manifesta dolore con l’andare del tempo associando debolezza muscolare, deformità elastica e alterato ROM del braccio.
Il trattamento medico è essenzialmente fisiochinesi terapico e comprende riposo, sedute di riabilitazione con ginnastica posturale e di stabilizzazione scapolare, esercizi di rinforzo muscolare e nuoto.
La terapia osteopatica inquadra la problematica della discinesia nell’aspetto globale del paziente e in tutti i sistemi che possono essere interessati durante l’esecuzione del movimento.
Il trattamento interviene sul sistema neuro muscolo scheletrico, sulla componente articolare, sul sistema fasciale, e sulla dinamica dei tutti gli altri distretti corporei in base alla diagnosi causale attribuita al gesto disfunzionale.
Il trattamento mira alla rimozione delle rigidità e ripristino della mobilità fisiologica dei sistemi, riprogrammazione dei patterns neuromuscolari complessi che controllano i movimenti delle strutture in oggetto, riequilibrio propriocettivo dell’area interessata e dei diaframmi principali con tecniche miste, riduzione delle disfunzioni vertebro-vertebrali e costovertebrali toraciche.
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