Le caratteristiche principali di questo disturbo sono un dolore al capo (generalmente localizzato da un solo lato) di carattere pulsante con attacchi intermittenti. Il lato algico può variare di volta in volta e saltuariamente può coinvolgere tutto il capo.
Il dolore può durare da 4 ore a 3 giorni.
Ne soffre 1 persona su 8. Colpisce di più le donne che gli uomini, rapporto 2:1.
In alcune persone l’emicrania inizia nel periodo della pubertà, mentre in altri insorge più tardi. Spesso è ciclica ovvero si manifesta a intervalli di tempo regolari.
L’emicrania è spesso accompagnata da un forte senso di nausea e dell’incapacità di sopportare la luce e i rumori (rispettivamente fotofobia e fonofobia).
Causa
L’eziologia è sconosciuta ovvero non è possibile individuare una causa specifica per questo disturbo. L’origine sembra di fatto essere multifattoriale tra cui viene riconosciuto un fattore ereditario importante: nell’80% dei pazienti affetti da emicrania si riscontra in anamnesi un genitore o parente che soffre, o ha sofferto, di questo disturbo.
Già dal XVII secolo la causa di tale disturbo era stata attribuita a disturbi vascolo-nervosiintracranici. Ad oggi l’ipotesi più accreditata vede una costrizione dei vasi sanguigni all’interno del cranio che provoca una diminuzione del flusso sanguigno ed una successiva dilatazione che tende le pareti dei vasi ed è responsabile del dolore.
Il motivo per cui questo fenomeno si verifichi però non è ancora stato individuato.
Emicrania con Aura
L’aura è un sintomo che alle volte precede l’attacco emicranico. Proprio per la vasocostrizione di cui parlavamo prima e la diminuzione dell’afflusso di sangue, si possono verificare dei sintomi di origine neurologica che possono spaventare il paziente. Questi sintomi riguardano i nervi cranici e possono spaziare dal formicolio al viso, alla perdita di sensibilità, ad alterazioni della vista come ad esempio la perdita di campo visivo o scintillii, o ancora, acufeni e perdita di equilibrio.
Questi sintomi passano entro un’ora dalla loro comparsa e generalmente sono seguiti dalla comparsa del dolore emicranico vero e proprio.
Problema sociale
L’impatto negativo sulla qualità di vita e i costi sociali dell’emicrania - l’Organizzazione Mondiale della Sanità - colloca l’emicrania al diciannovesimo posto (al dodicesimo posto per le donne) nella classifica delle malattie più invalidanti.
Negli attacchi emicranici si ricorre a prodotti terapeutici non specifici quali analgesici o FANS per quanto riguarda gli attacchi medio-forti; negli attacchi di medio-forti o nel caso i primi risultino inefficaci si ricorre all’uso di triptani che sono efficiaci anche sui sintomi associati come la nausea.
In entrambi i casi questi farmaci danno in genere buoni risultati sul singolo attacco, ma non sono né preventivi né curativi.
Sono molti gli studi che dimostrano l’efficacia del trattamento osteopatico nella gestione delle emicranie. Il riequilibrio delle pressioni corporee e le tecniche dirette sul cranio ristabiliscono la corretta pressione intracranica e il fisiologico scorrimento dei fluidi. Questo apporta benefici immediati sul singolo episodio emicranico, ma agisce anche efficacemente a scopo preventivo, diminuendo l’intensità e la frequenza degli attacchi emicranici a lungo termine anche fino alla completa risoluzione.
Si è visto che il trattamento osteopatico migliora decisamente la qualità di vita del paziente affetto da emicrania cronica.
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